giovedì 17 dicembre 2009

La politica "violenta" e delle "palle"


Ma cosa è accaduto dopo la deplorevole aggressione a Silvio Berlusconi?



In molti, in tanti, forse tutti, si sono accalcati in questi utimi due giorni alla finestra della "ribalta" per condannare la politica degli oltraggi e delle calunnie, sempre presente nel registro parlamentare degli ultimi mesi.

Ognuno dei rappresentanti di questa politica, che troppo spesso non ci rappresenta, vuol essere partecipe in prima fila e farsi portabandiera nel condannare quello che fino a ieri hanno partorito, e dico fino a ieri, ingoiando o dissolvendo affermazioni di qualche ora precedente. Di destra, di sinistra e anche di centro: ora tutti vogliono scalzarsi di dosso la responsabilità di aver generato quell’aria malsana e nauseabonda che il Paese sta respirando da troppo tempo, generata dalla politica guerrafondaia.

Ora non si trovano più i rei oratori che nella politica romana attaccano da una parte la magistratura e dall’altra le scappatelle del Premier con quell’acredine e barbarie che da troppi mesi ha cominciato ad incrinare e mostrare cenni di cedimento di un squilibrato convivio politico ed istituzionale. Si cerca di tappare una falla che da troppo tempo noi commentatori più o meno silenziosi cerchiamo di denunciare, ma ci voleva un fatto forte, si doveva arrivare dove non pensavamo si dovesse giungere, un inquietante atto di violenza verso il Premier ha fatto sobbalzare tutti dalla sedia.

Ciascuno interiormente avrà concepito il proprio mea culpa, ma solo lì. Fuori, nel confronto con "l’avversario", si continua a scalzarlo coi toni forti, calci e pugni metaforici, violenza senza mezzi termini, questi sono fatti accaduti ieri nel nostro Parlamento.

Ieri ho capito che la volontà di smorzare i toni ed eliminare "l’odio della politica" non c’è da nessuna parte: si continua con il muro contro muro, chi più la dura la vince.

No, signori: qui non è solo Berlusconi che ci ha rimesso, fino ad ora, con il colpo infertogli dal Tartaglia. Ora è l’intero Paese che è vicino all’asfissia per quanto materiale "organico/virulento" sta producendo la politica dei conflitti e della sopraffazione. Come possiamo pensare di avere risultati condivisibili e ponderati da una politica delle urla, dall’ammonimento continuo del proprio avversario politico, dalla deligittimazione fraudolenta dell’altrui operato?

Indirizzo questo mio pensiero scritto a quei rappresentanti della politica "tutta", che nel qualcaso vengano a leggermi sbadatamente, riflettano e scaglino una pietra simbolica contro il sostentamento di questo "regime" pesante, rozzo, conflittuale ad ogni costo, che ha stancato in molti, troppi e tutti quegli italiani che ogni giorno si alzano alla mattina presto e vanno comunque a fare il loro dovere nelle fabbriche e negli uffici e, quando ritornano, ritrovano quel Paese invaso anche da uno "stronzo" uscito dalla bocca al Presidente della Camera o da "un premier con le palle".
Allora, prima di andare a letto, vallo a spiegare ai tuoi figli da dove vengono quelle parole. Loro non ti crederebbero mai!

Da Agoravox Italia

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