lunedì 26 aprile 2010

Informazione: da Perugia proposte di riconversione al web


Fino ad oggi nel nostro paese si è sempre ricondotta l’informazione al modo di divulgare notizie su TV, giornali e radiodiffusione.



Internet e le sue timide iniziative delle testate del mainstream informativo italiano, ancora oggi risultano essere la Cenerentola nell’ampio mercato della diffusione informativa, in quanto ripropongono copie maldestramente riviste della principale testata madre cartacea (Repubblica, Corriere, etc.).

Dai mastodonti nazionali non viene proposto nulla di nuovo sul Web, non ci sono idee originali, manca il contatto con i nuovi orizzonti del web 2.0 trainato nel mondo dai social network che passo dopo passo stanno determinando l’andamento di questa nuova frontiera.

Ma per nostra buona fortuna le cose dovranno cambiare se non vogliamo perdere definitivamente il passo con l’immenso mondo dell’informazione che sta traslocando le sue redazioni sul Web, lasciando a casa i nostalgici della macchina da scrivere.

Buone notizie arrivano dal festival del giornalismo di Perugia che ha decretato quest’anno la svolta del modo di fare informazione che si sta concretizzando nel mondo con variegate iniziative multidisciplinari.

Partendo da SpotUs dove viene praticato giornalismo investigativo e d’inchiesta ed alimentato da finanziamenti volontari dei lettori, si sviluppano stravaganti e svariate forme di indagine come spiegato da David Cohn, che si può concretizzare con l’ingaggio di un gruppo di ragazzi che in bici nel parco vengono sguinzagliati ad intervistare cittadini o a raccogliere dati d’inchiesta. Tutto questo disimpegnandosi dall’ingaggio oneroso di giornalisti professionisti dismessi e di questi tempi disponibili in quantità industriali.

D’altro taglio il giornalismo d’inchiesta di ProPublica che, concessosi anch’esso totalmente allo spazio sul web e costituito da una redazione di 35 ‘investigative journalist’ stabilmente operativi e stipendiati, secondo le parole del suo main editor Paul Steiger, garantisce un’informazione autonoma ed indipendente pur ricevendo finanziamenti privati per 10.000.000 di $ l’anno. I risultati evidenti poi li conosciamo dopo l’assegnazione del Premio Pulitzer per l’’investivative reporting’ a Steiger ed al suo team.

Arriviamo ora a Channel Four noto canale televisivo ed informativo inglese che ha focalizzato il cambiamento epocale che garantirà la sopravvivenza da qui ai prossimi anni nell’ingolfato e caotico mondo dell’informazione, esso potrà realizzarsi solo con il coinvolgimento partecipativo e diretto degli utenti.

Cosa di meglio che sfruttare qualcosa di esistente ed in continua espansione come i social networks?

Come ci spiega Vicky Taylor editor per Channel Four, ci si è resi conto di dover cambiare filosofia e dover spostare l’attenzione di parte della redazione su Twitter e Facebook creando dei canali alternativi che rendessero rapidamente fruibili notizie dalla redazione in rete e potessero generare flussi retroattivi di commenti e notizie dagli utenti verso la redazione. Il tutto con l’interscambio di questi contenuti con il canale televisivo.

Queste appena riportate sono solo alcune delle nuove proposte che l’informazione sul Web ha già consegnato in mano agli internauti e che per i prossimi anni vedrà un’espansione smisurata che in poco tempo fagociterà i desueti canali informativi della carta stampata che affannosamente stanno tentando la riconversione. Ci riusciranno?

Certamente il futuro è nello sviluppo di nuove forme comunicative variegate ed alternative tra loro che sapranno reperire risorse umane valide ed attirare l’interesse di investitori disinteressati nel comune scopo di fare giornalismo ed informazione per il più ampio spettro di spettatori.
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